Tempesta di pace e tempesta di fede #Pastore Giovanni Di Sano
Io non posso riposare, non riesco a stare fermo davanti alla sua presenza. Qualche settimana fa abbiamo parlato di Giona, io vorrei ripartire da qui. Il succo di questa storia è che Dio è un essere misericordioso, Lui è il salvatore per eccellenza. Spesso le persone che conoscono di più Dio sono soggetti alla disubbidienza. Le tempeste arrivano per farci migliorare caratterialmente.
Voglio parlare della tempesta della pace e della tempesta della fede.
In Matteo 8:23 Gesù non solo invita uno dei discepoli a non seppellire il Padre e invece seguirlo, in quel momento ad andare avanti, senza voltarsi indietro. I discepoli quindi lo seguirono.
Noi chi stiamo seguendo?
È un modello targato Gesù? Tu devi seguire una persona, è Gesù Cristo.
Marco ci fa sapere che c’erano altre barche. Gesù salì su una barca e i suoi discepoli lo seguirono. Quando devi affrontare una tempesta devi scegliere la barca giusta. Solo una barca ha Gesù, le altre non lo hanno a bordo.
Se Gesù doveva affrontare quella tempesta quanto più io e tu dobbiamo affrontare le tempeste.
Dio ti manda incontro una tempesta per farti crescere di carattere. Ogni tempesta arriva perchè Dio ha pronta una nuova stagione.
Mentre erano nella barca giunge una tempesta. Le onde erano altissime, le situazioni problematiche che arrivano nella nostra vita possono sovrastarci. Gesù stava dormendo come uomo. Gesù però aveva un pieno contatto con lo Spirito Santo.
Io vedo una fede superficiale in alcuni. La fede di Gesù era attiva. Quello che ti viene rivelato sulla Scrittura ti viene messo davanti durante la settimana, sotto forma di prova.
La nostra fede deve essere attiva. Gesù faceva la volontà di mio padre.
Quando perdi di vista ciò che Dio sta facendo di te diventi egoista.
Quando la paura arriva noi chiudiamo gli occhi e pensiamo solo a noi stessi.
Quando rimani concentrato sull’obiettivo rimani a riposo, ti gusti la tempesta.
I discepoli avevano poca fede
Sono arrivato a capire che:”Non basta avere fede, devo fare in modo di non avere poca fede”.
Quando affronteremo le battaglie quella poca fede non ci basterà.
Quando la voce di Gesù iniziò a parlare venne sgridata la tempesta. Gesù sgridò i mari perchè si basava sulla Parola di Dio.
All’interno del Salmo 29:10-11 vediamo come l’eterno è sopra le acque.
Nel Salmo 107:5 comprendiamo che Gesù conosceva benissimo le acque. Lui riposava sulla Parola di Dio. Impariamo ad usare la Parola.
Quando Dio fa qualcosa e non arriva una rivelazione non riesci a capacitarti della situazione.
Spesso siamo noi che però non ubbidiamo.
Qualche verso più avanti leggiamo che Gesù li fece salire di nuovo sulla barca, li mise di nuovo alla prova.
In Matteo 14 c’è il passaggio dalla tempesta di pace a quella di fede.
Penso che alcune volte Gesù ci costringe ad agire. Ti costringe con le autorità che trovi all’interno della tua vita.
Gesù aveva dato un modello ai discepoli: c’è un tempo nella nostra vita in cui Lui ci dà un’impronta. È sempre un nuovo livello che si presenta davanti a noi. Dio non ti metterà mai su una barca senza averti preparato a quel livello. Se Dio ti fa arrivare all’altra riva significa che Lui ha già pronto qualcosa per te.
Non siamo qui per essere dei super uomini. Siamo qui per nostro Padre. Gesù allora salì sul monte.
La barca veniva sbattuta qua e là dal vento: quando sei in difficoltà puoi ricevere battute di arresto e in quel momento c’è un Parola che ti fa arrivare dall’altra parte.
Tra le 3 e le 6 di mattina Gesù andò verso i discepoli camminando sul mare. I discepoli vedendo camminare sul mare un individuo pensarono che fosse un fantasma. La paura li aveva così pietrificati che si erano scordati le basi.
Quando non siamo sintonizzati sulla volontà di Dio ci perdiamo in errori futili.
Pietro chiese a Gesù di identificarsi, era totalmente in confusione. Allora Gesù fece camminare Pietro sulle acque. La tempesta però arriva per farci salire di livello.
Dapprima Pietro mise solo un piede fuori dalla barca, il secondo piede però era più difficile da muovere perchè sarebbe entrato in un’altra dimensione. La barca dà una certa sicurezza. Pietro desiderava di più di quello che stava sperimentando, mentre camminava verso Gesù tutto ciò di cui lui aveva paura era sotto i suoi piedi, la paura era calpestata da Pietro.
Pietro allora, preso da paura, affondò come un’ancora ma Gesù lo prese e lo sollevò. Lui fa lo stesso con te. Appena Gesù salì sulla barca la tempesta cessò.
Gesù allora iniziò a guarire le folle nel paese vicino . Perchè allora devi andare all’altra riva? Per salvare, guarire, purificare.
Forse Gesù ci sta costringendo a entrare in una barca per entrare in un’altra dimensione?