Preghiera di accordo #Apostolo Beniamino Cascio
“preghiera di accordo”
Nelle prime ore di questa mattina, dialogando con il Signore, mi è venuta questa domanda: “che immagine dai alla fede?”. Ecco, il Signore mi ha mostrato quale è, in Cielo, l’immagine della fede. Abramo, il padre della fede, ebbe il figlio della promessa, il figlio della fede ed il suo nome, Isacco, significa “risata”. Allora, l’immagine più forte e vera della fede è proprio il sorriso ed il sorriso più potente che ci sia mai stato in terra ed in Cielo non è forse quello di Gesù sulla croce? In Ebrei, leggiamo che Gesù, in quel momento, aveva posta davanti a sé una gioia. La Scrittura ci fa sapere che nonostante siano molte le afflizioni dei giusti, questi possano vivere con il sorriso, proprio perché Dio li libera da tutte le afflizioni.
Sapete, la fede non è “buttarsi”, ma “camminare” e farlo come camminava Davide verso il gigante. Tutti erano terrorizzati da quella figura possente, da quel guerriero di grande esperienza che aveva ucciso moltissimi soldati, erano tutti impauriti dalla fede che Golia aveva e dimostrava di riporre nella propria possenza. Ma quando tutte le umane certezze si pongono al cospetto della fede nel Dio vivente, esse svaniscono come neve al sole. “Oggi ti tolgo di mezzo, nel nome dell’Eterno degli eserciti…”.
Noi siamo il popolo che conosce il grido di giubilo che ha fatto crollare le mura di Gerico e sappiamo che davanti ad ogni difficoltà abbiamo un grido di giubilo che scaturisce dalla nostra fede!
Non è questo il messaggio che voglio predicare oggi, ma mi premeva trasmettere questa immagine della fede come di un sorriso. Sarò breve, anche perché avremo oggi la cena del Signore che è memoriale di ciò che Gesù ha fatto per noi, facendoci sedere, con Lui, alla destra del Padre, in Cielo. Ogni volta che volete vedere Dio nella Sua maestà, alzate lo sguardo verso il Cielo che è il trono di Dio (Matteo 5:35)
*
Il nostro scopo, in questo tempo di fine, è quello di predicare il Vangelo ad ogni creatura, senza paura o vergogna, ma con una franchezza che possiamo e dobbiamo sempre chiedere, sapendo che Dio ce la darà. Davanti ad una persecuzione, anche il più franco può sperimentare la paura, ma così come hanno fatto Pietro e Giovanni davanti alla intimidazione del sinedrio, ciascuno può chiedere una maggiore misura di franchezza per usare il nome di Gesù! Siamo stati investiti di questa autorità e non possiamo fare a meno di annunciare il nome che è al di sopra di ogni nome. Pietro e Giovanni, in quel contesto, si sono accordati per avere maggiore franchezza nell’annunciare il Vangelo (vedi Atti 4). La franchezza è quella che allontana ogni paura ed è la porta del Cielo che si apre per manifestare la Gloria di Dio. Vuoi vedere la Gloria di Dio? Sii franco! Non sto parlando di arroganza, ma di certezza nel dire le cose. Non ti vergognare di annunciare Gesù, perché Lui non si è vergognato di te e non vuole vergognarsi di te quando sarai davanti al Tribunale celeste!
I primi due capitoli di Atti (1 e 2) ci parlano della chiesa “modello”, indicandoci il modo in cui la chiesa deve vivere, annunciando il Vangelo. Questo passo ci parla dell’atmosfera in cui la chiesa deve vivere coltivando al contempo il timore di Dio e gioia del Signore.
In Atti 2:42 leggiamo che la chiesa “modello” viveva nell’insegnamento. Sapete, l’insegnamento fa parte dell’atmosfera in cui viveva la prima chiesa ed è una cosa che reputo molto importante ancora oggi. Poi, il passo parla di comunione, di rompere il pane e di preghiere.
La comunione è uno dei motivi fondanti delle riunioni in casa. Scopro la comunione quando, essendo in difficoltà nelle relazioni, scopro che posso relazionarmi mettendo in comune qualcosa: scopro che posso dare e ricevere, accordandomi con chi è, in Cristo, mio fratello. Accordarsi come si accordano gli strumenti che devono suonare insieme. La chiesa degli atti viveva questo tipo di accordo!
In Matteo 18:19 ascoltiamo cosa dice Gesù dell’accordo in preghiera e voglio sottolineare che è necessario l’accordo di due persone che sono entrambe qui, sulla terra:
Ancora io vi dico che, se due di voi si accordano sulla terra per domandare qualunque cosa, questa sarà loro concessa dal Padre mio che è nei cieli.
Non è questo un assegno in bianco? Un assegno che non ha scadenza e che può essere sempre speso per ottenere quello che ci serve?
Quanto è importante la preghiera d’accordo!
Dio ha risposto alla preghiera d’accordo che la chiesa fa in Atti 4 con un terremoto! Mariti e mogli, se volete vedere tremare (spiritualmente parlando) la vostra casa, accordatevi in preghiera! Così come hanno fatto Paolo e Sila quando erano in carcere: quale è stata la risposta dio Dio a quella preghiera d’accordo? Come ha risposto Dio a quell’accordo? Ancora con un terremoto che ha liberato tutti i prigionieri o meglio che ha rotto le mura delle prigioni, ma nessuno era scappato… Questa è stata l’origine della chiesa di Filippi, che nasce proprio in casa del carceriere di Paolo e Sila che, in quel giorno, si converte.
Torniamo al passo di Matteo 18:19 che parla di chiedere “qualunque cosa”. Devi anzitutto accordarti con Dio perché ciò che chiedi deve essere in accordo con la Sua volontà. Puoi chiedere qualunque cosa, ma non ti accordare con uno qualunque: cerca qualcuno che sai essere maturo nello spirito e chiedi accordo per vedere ciò che è in accordo con la Parola. La Bibbia ci parla di partorire le cose per cui preghiamo e sappiamo che alcune volte la nostra forza non basta per partorire le cose: per questo abbiamo la possibilità di aggiungere alla nostra forza quella di qualcun altro che si accordi con noi. Non rimanete con le bugie in testa! Mariti e mogli, accordatevi e non cercate un capro espiatorio! In molte case manca l’accordo!
Quando c’è bisogno di arrivare a certi obiettivi e manca la forza, allora si deve cercare l’accordo!
Prima si devono cercare le promesse che ci sono arrivate sulla base del patto e poi bisogna cercare, su quelle promesse, l’accordo.
Concludo leggendovi il passo di Matteo 18:19 dalla versione Amplified che così dice:
“Ancora una volta vi dico che se due [h] credenti sulla terra sono d’accordo [cioè, sono di una mente, in armonia] su tutto ciò che chiedono [nella volontà di Dio], sarà fatto per loro da Mio Padre in paradiso.”
Accordatevi!
*
CENA DEL SIGNORE. Prima di accostarci alla cena del Signore, voglio ricordare che sono chiamati ad essa i discepoli. Gesù ha consumato la cena con coloro che Gli erano più intimi. Per questo motivo, desidero che si accosti alla cena del Signore chi ha fatto una scelta pubblica di discepolato testimoniata dal battesimo in acqua.
Si sente spesso dire che non devono accostarsi le persone che hanno problemi relazionali con familiari, fratelli in Cristo o parenti, ma io vi dico che la Parola non dice questo. Dice di riconciliarsi prima di accostarsi alla santa cena: se hai qualcosa con un tuo fratello, vai prima a riconciliarti e se la persona con cui hai qualcosa non è qui, metti ora pace nel tuo cuore e poi accostati!
Leggiamo I Corinzi 11, dal verso 23:
Poiché io ho ricevuto dal Signore ciò che vi ho anche trasmesso: che il Signore Gesù, nella notte in cui fu tradito, prese del pane 24 e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: «Prendete, mangiate; questo è il mio corpo che è spezzato per voi; fate questo in memoria di me».
Questo passo ci fa vedere come io e te siamo pane l’uno per l’altro e il pane non si disprezza.
Il passo prosegue, dal verso 25, parlando del sangue di Cristo.
Parimenti, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: «Questo calice è il nuovo patto nel mio sangue; fate questo ogni volta che ne bevete in memoria di me». 26 Poiché ogni volta che mangiate di questo pane e bevete di questo calice, voi annunziate la morte del Signore, finché egli venga. 27 Perciò chiunque mangia di questo pane o beve del calice del Signore indegnamente, sarà colpevole del corpo e del sangue del Signore.