I Tribunali dei Cieli #Apostolo Lirio Porrello

I Tribunali dei Cieli #Apostolo Lirio Porrello


Mentre stavamo adorando, ho chiesto al Signore quale fosse il bisogno più grande in questa chiesa e Lui mi ha risposto “che crescano nella consapevolezza del mio amore”.

Io so di essere oggetto dell’amore perfetto di Dio quando non ho più paure, proprio perché l’amore perfetto di Dio caccia via ogni paura.

Vi chiedo di prendervi per mano per chiedere al Padre crescente rivelazione del Suo amore per noi. In I Giovanni 4:16 leggiamo che noi abbiamo conosciuto il Suo amore quando siamo stati salvati, ma dobbiamo crescere in questo e credere che siamo amati. Credere che Dio non si disinteressa mai di noi.

Fate con me questa triplice confessione di fede:

io sono amato da Dio

io sono amato da Dio Figlio

io sono amato da Dio Spirito Santo

Questa mattina ho chiesto al Signore una parola specifica. Mi ero preparato, ma ho chiesto a Dio una parola profetica ed ho ricevuto questo versetto.

Isaia 43:19. Un verso molto nuovo che parla di una cosa nuova, messa sotto forma di seme, che germoglierà. Dobbiamo però riconoscerla quando la riceviamo, prima che essa germogli.

Il passo parla di una strada nuova nel deserto e questo ci parla di cambiamento e trasformazione e vi chiedo, per questo, di dichiarare che questo è il giorno del cambiamento, il giorno delle cose nuove in cui abbiamo di nuovo un futuro ed una speranza, il giorno in cui le persone che hanno dormito spiritualmente si risvegliano!

Dio aprirà nuove opportunità. Siamo alle soglie di un risveglio mai visto in Italia. Chi curava dieci curerà cento e così via, ma dobbiamo prepararci a questo!

Domenica scorsa, ho cominciato a dare dei cenni sui Tribunali del Cielo. Un argomento poco conosciuto di cui poco si parla.

Gesù è risuscitato perché nel Tribunale del Cielo è stato dichiarato, sentenziato, che nella Sua bocca non è stata trovata frode alcuna.

Come ogni Tribunale, quello dei Cieli serve per fare giustizia.

Dio rivela le cose secondo il livello di crescita che abbiamo raggiunto: la rivelazione è progressiva per ciascuno di noi.

Prendiamo Proverbi 25:2 che ci fa sapere che è Gloria di Dio nascondere una cosa. La parola rivelazione significa togliere il velo. Non puoi conoscere le cose di Dio per ragionamento, ma per rivelazione e questa arriva a chi rinuncia a capire con la propria abilità e si affida a Dio.

Il passo di Proverbi prosegue dicendo che è gloria dei re investigarla.

In Apocalisse 1:5-6 leggiamo che siamo stati fatti re e sacerdoti e questo vuol dire che l’investigare la Parola è un qualcosa che ci riguarda direttamente come re, perché tali siamo!

Il passo di Apocalisse 5:10 ci ricorda che siamo nati per regnare, ma quando cominciamo a regnare?

Romani 5:17 ce lo fa sapere: quando impariamo a ricevere l’abbondanza della grazia e il dono della giustizia.

Se parlate con le persone nel mondo, tutti parlano di come le situazioni regnano su di loro, ma io e te non siamo vittime delle situazioni, perché siamo stati costituiti per governare sulle situazioni e siamo nati per trovare soluzioni!

I figli di Dio regnano nella vita, ma alcune volte a causa della mancanza di conoscenza o del fatto che non ci nutriamo della Parola (diventando così uno con la Verità) non regniamo affatto.

Gesù ha molto insegnato sulla preghiera: era questo Suo modo di pregare che sconvolgeva, più dei miracoli, i Suoi discepoli che, infatti, Gli chiedono di ricevere insegnamento su essa.

Gesù ha insegnato molto anche sulla preghiera di intercessione che, diciamolo chiaramente, non è la stessa cosa di mettere le manine giunte su una chat: i veri amici intercedono per te!

Nel Padre nostro preghi per i tuoi bisogni, nell’intercessione preghi per gli altri e Dio pone questo sul piano dell’amicizia. Investite sulla vera amicizia, quella che ha bisogno di una relazione personale, di qualcuno che ti metta la mano sulla spalla e ti chieda come stai. Sapete, dietro i social, tutti i conigli diventano leoni, ma poi nessuno sa più affrontare la realtà che non è virtuale! Senza confronto con le persone non c’è cambiamento. Solo chi è amico vede il tuo problema come fosse proprio.

Quando Gesù ha insegnato sull’ottenere giustizia, ha raccontato della vedova perseverante e del giudice iniquo. Quella donna non va a lamentarsi dall’avversario, ma va dal giudice perché voleva una sentenza da lui.

Se in Cielo viene emessa una sentenza, sulla terra tutto si deve piegare.

Gesù, in questo passo, ricorda l’importanza di andare al Tribunale del Cielo per avere giustizia dell’avversario.

Perché satana ha fatto cadere Adamo ed Eva? Quale è stato il suo movente? Distruggere il proposito di Dio nella loro vita. Il movente dell’avversario è sempre quello, non è cambiato!

Dio ha dato all’uomo autorità sulla terra e per questo non fa nulla se non lo ha rivelato ai suoi servi e profeti: deve usare un uomo che si accordi con Lui, ma si è riservato di essere il giudice su tutta la terra.

Nella prima intercessione di Abramo, quella per Sodoma e Gomorra, le parole di difesa verso quelle due città sono una istanza rivolta al Giudice di tutta la Terra.

Sulla terra, l’autorità è stata delegata agli uomini.

C’è un linguaggio legale nella Bibbia.

In Apocalisse 12:10 si parla di un “accusatore”.

Oggi si parla di “ipergrazia”, ma è una seduzione del nemico, un inganno che esclude l’esistenza dell’accusatore. Dio non ci ha liberato dalla legge morale: siamo stati riscattati dalla maledizione della legge, non dalla Legge!

Senza la santificazione, nessuno vedrà il Signore al tempo del rapimento della chiesa.

Se c’è una accusa, vuol dire che la legge c’è ancora, altrimenti su cosa si poggerebbe l’accusa?

Dio sta preparando un rimanente “santo”, separato dal male e dal peccato.

Ricordate Giobbe?

Satana lo ha accusato ingiustamente di essere uno che serviva il Signore per interesse, ma dopo tutto quello che ha passato è stato dimostrato che no, lui non serviva Dio per interesse e alla fine Dio ha raddoppiato le benedizioni!

Prendiamo il Salmo 139:16.

Davide ha scritto questo Salmo e sta parlando si se stesso e dichiara che Dio aveva messo gli occhi su di lui quando era ancora una massa informe. Ora, fermiamoci e riflettiamo. Quando Davide ancora era nel seno di sua madre, Dio aveva già scritto un libro per lui e questo vale anche per ciascuno di noi: è il libro che contiene il proposito di Dio per noi.

Io e te siamo nati perché Dio, nel Suo libro, aveva scritto un proposito. Nessuno è inutile e nessuno di noi sarebbe mai nato se Dio non avesse avuto un proposito!

Un proposito che va al di là della volontà delle persone che ci hanno messo al mondo!

L’avversario combatterà per rendere vano il proposito.

Quando Gesù scelse i dodici, aveva prima pregato per tutta la notte e il Padre gli aveva detto i nomi.

Gesù chiama Pietro. Quando Dio chiama, ci prende così come siamo, ma non ci lascia nella condizione in cui ci trova. Io ero un timido, ma Dio aveva deciso che io avrei dovuto predicare e non è sempre facile affrontare il processo attraverso cui Lui toglie in noi le cose che non sono secondo il Suo proposito.

Pietro aveva i suoi difetti, era un impulsivo e non si conosceva bene. Era pieno di difetti, ma cosa leggiamo in Luca 22, dal verso 31?

Pietro era ancora un uomo naturale e il nemico sapeva che era pieno di paure e voleva usarle per fermarlo. Ma Gesù gli dice che satana aveva chiesto di “vagliarli” (“processarvi”) come si vaglia il grano. Tutti noi dobbiamo essere vagliati, tutti dobbiamo attraversare un processo che separa ciò che è buono da ciò che non lo è.

Il capo d’accusa per cui Pietro (allora ancora Simone) doveva essere processato sarebbe realmente accaduto: Pietro lo avrebbe davvero rinnegato, ma Gesù prega non perché non cadesse, ma affinché la sua fede non venisse meno e così avviene.

Dio è Padre, ma è anche giudice. Come Padre ci ama, ma come giudice ci deve processare (Ebrei 12:23).

Matteo 18:18 ci parla con un linguaggio “legale”: il linguaggio di una autorità.

Una delle cose che il nemico usa davanti a Dio sono le stesse cose che voi avete detto davanti a Dio nei momenti di esasperazione. Non lasciare accuse al nemico, devi lavarle col sangue di Cristo quelle parole!

Abbiamo bisogno di lottare nel Tribunale del Cieli, finché la sentenza di giustizia non viene emessa.

Molti di noi abbiamo difficoltà ad ammettere i nostri errori, ma è una strategia del nemico, perché la Bibbia non ci esorta a confessare i peccati degli altri, ma i nostri!

Del resto, abbiamo un avvocato davanti al Tribunale!

Gesù ci ha proibito di maledire, perché chi maledice è spinto dal nemico (Salmo 109:28-30).

Isaia 43:25-26 ci ricorda che ciò che Dio ha perdonato è stato cancellato e ciò che è cancellato non può più essere rimesso davanti al Tribunale. Il passo prosegue con una esortazione a discutere il caso. Lo sappiamo benissimo che quando una persona sta male si chiude, non vuole più parlare… La chiusura che è determinata dal peccato ci impedisce perfino di pregare, ma è proprio pregare, proprio andare a Dio a discutere con Lui, che dovremmo fare!

Il cambiamento comincia quando parliamo con Dio della nostra condizione. Discutiamo il caso insieme, sapendo che possiamo parlare noi stessi in nostra difesa. Se tieni le cose dentro di te, la tua vita spirituale resta congelata, la tua chiamata, i tuoi doni, i tuoi talenti restano tutti bloccati, ma Dio dice “basta! Vieni da me e parlane con me!”.

Non ci si sfoga sui social, ci si sfoga davanti a Dio, sapendo che quando andiamo a Lui il Suo sangue diventerà efficace e l’inganno del nemico sarà svelato e sconfitto!

Dio vuole rendere partecipi di quello che fa, vuole che assistiamo al Suo consiglio (Geremia 23:21-22): come fai ad assistere al consiglio di Dio se non stai alla Sua presenza?

Dio sta chiamando un popolo che ama ascoltare la Sua voce e non ogni tanto, ma ogni giorno. Non basta sentire la presenza di Dio la domenica, perché Lui vuole parlare ogni giorno.

Concludiamo con le parole del Salmo 24:3-4 che ci parla dei puri di cuore ed io desidero che ciascuno di noi possa mettere il proprio nome al principio del verso 5, dichiarando “Io riceverò benedizione dal Signore, giustizia dal Dio della mia salvezza”!

Dichiaralo, questa mattina, che vuoi che si adempia, nella tua vita, quello che è scritto nel libro della tua vita!

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