ACCORDA LA TUA BOCCA ALLA FEDE – Pastore Giovanni Di Sano

ACCORDA LA TUA BOCCA ALLA FEDE – Pastore Giovanni Di Sano

PRES. Quando esaltiamo e lodiamo Dio, Lui si manifesta. DesideraLo, bramaLo e onora la Sua presenza, Lui è qui per Te! Dichiariamo ancora “venga il Tuo Regno”, nella nostra casa, nella nostra famiglia. 
Io voglio chiedere allo Spirito Santo che stamattina ogni cuore possa ricevere nel profondo la Parola. 
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PRED. In questi giorni è tornata al Padre la Profeta Cathy Lechner. Una donna che ha toccato molte vite prestando la propria bocca a Dio. Questo mi ha fatto riflettere su quello che accadrebbe se tutti noi facessimo lo stesso, se tutti producessimo, con la nostra bocca, qualcosa nella vita delle persone che abbiamo accanto. Dare la tua bocca a Dio: può uscire dalla stessa fonte dell’acqua pulita e dell’acqua sporca? No. Allora se consacriamo la nostra bocca a Dio, stiamo dichiarando cosa deve uscire dalla nostra bocca. Morte e vita sono in potere della lingua, dice la Scrittura ed in moltissimi altri passi la Bibbia ci esorta a cambiare le circostanze mendicante la parola, non mediante il crogiolarsi in esse o il lamentarsi per esse.
C’è un cambiamento nell’aria, ma devi afferrarlo. Non è il messaggio che produce quel cambiamento, ma la tua scelta di farlo tuo. 
Per Dio, il parlare è basilare. In principio le tenebre ricoprivano l’abisso.. Cosa fa Dio davanti a quell’abisso? Dichiara la luce: lo stesso potere creativo che era in quelle parole, Dio lo ha dato all’uomo in Cristo Gesù. 
Io e te possiamo aprire la bocca e produrre la potenza di Dio. 
La domanda è: come può la stessa bocca produrre al contempo potenza di Dio e lamentela? 
Sapete, Dio non parla della realtà, Lui parla della Verità, anzi parla “la” Verità. 
Dio ha identificato satana come il “padre”, il generatore della menzogna ed essa è contro la Verità. Quello che esprimi con la tua bocca deve essere quindi accordato alla Verità. Menzogna non è il contrario della realtà, ma è il contrario di ciò che Dio pensa e di ciò che Lui ha detto: menzogna è dunque il contrario della Verità. 
Tramite la Parola, che è Verità, sono state create tutte le cose e quando ti accordi con la verità stai producendo benedizione, mentre quando accordi il tuo parlare  alla menzogna stai producendo ciò che della benedizione è il contrario. 
Può darsi che ci siamo accordati con qualche bugia? Si, ma conoscere la Verità ci rende liberi! 
Verità: tutto ciò che Dio dice e tutto ciò che Dio pensa. 
Alcune volte tendiamo a credere alle cose che più ci “convengono”, ma tutte le benedizioni in Cristo Gesù ci appartengono e quindi la scelta è con cosa ci stiamo accordando.
Nelle settimane precedenti, abbiamo parlato delle feste dell’Eterno e abbiamo capito che ci sono cose che devono ancora avvenire, ma di cui la Scrittura già parla. 
In I Pietro 4:7-9 la Bibbia ci parla della “fine di tutte le cose” e ci fa sapere che essa è vicina. 
La Parola prosegue con una esortazione alla sobrietà (assennatezza, restare attivi sul proposito di Dio per la  propria vita) e a vigilare. 
Il passo esorta ad avere un intenso amore, ad esercitare l’ospitalità (che ha tante accezioni, significa essere accoglienti anche in senso lato, perché essa è un servizio a Dio), senza mormorare. 
SENZA MORMORARE. Cosa è il mormorio? È un parlare negativamente di qualcosa e in questo ritorna il concetto del parlare in senso contrario alla verità. Il mormorare ha a che fare con la continua e ossessiva ricerca degli errori, dei difetti degli altri che ti porta a rovinare l’immagine che hai di una persona. Questo è diabolico: è una attività influenzata da demoni. DIO MAI PARLERÀ MALE DI TE, NÉ CON TE, NÉ CON NESSUN ALTRO. Se Dio avesse dovuto salvarci guardando con i nostri occhi, nessuno di noi sarebbe stato salvato, ma ci ha guardato con i Suoi occhi ed infatti il mormorio nasce dal guardare le persone con i propri occhi e non con gli occhi di Dio. 
Quando guardi le persone con gli occhi di Dio, né vedrai i pregi e le qualità. Abbiamo estremamente bisogno di guardare gli altri con gli occhi di Dio e non si tratta di “pulire” la nostra vista, si tratta proprio di cambiare strumento e usare gli occhi di Dio invece dei nostri! 
Ci sono delle cose oggettive che vanno male in qualcuno? Può darsi, ma sappi che Dio vede quella persona come una risorsa per il Suo regno. 
Il mormorio blocca la benedizione nella tua vita, quindi non stiamo parlando di una condotta morale o di buona educazione, stiamo parlando di un principio spirituale che ci vuol far capire che ogni mormorio è contro Dio! Quando mormorio contro Dio, non puoi al contempo esercitare fede! 
Il mormorio, oggi, può anche essere pubblico tramite i social e spesso vengono attaccate le autorità civili, spirituali, ecc. La Bibbia ti invita a pregare per le autorità e se lo fai non dovresti mormorare contro di loro. Ogni autorità è costituita da Dio e quando esse non si comportano in modo allineato al ruolo che Dio ha messo su di loro, è quello il momento in cui dobbiamo pregare per le persone che stanno ricoprendo quel ruolo di autorità. 
Se rovina il concetto di autorità nella tua vita, satana ottiene che tu diventi un ribelle e facendo questo, rendendoti un ribelle, ha già fatto di te una persona priva della protezione che l’autorità Dio ha messo su di te attraverso le autorità. 
Satana sa bene che ci rapportiamo gli uni con gli altri in base all’immagine che abbiamo e rovinando, con il mormorio, quella immagine, rompe le relazioni. 
Il mormorare contro una persona muta l’immagine che abbiamo di quella persona è così facendo rompe relazioni. 
Potresti dire che esiste anche una critica “costruttiva”, ma questo dovrebbe essere fatto di osservazioni che tendono a “costruire”. In Italia siamo tutti critici di ogni cosa, dal calcio all’arte, passando per ogni altra cosa. Siamo bravissimi a trovare i difetti nelle cose degli altri e anche di noi stessi…
Mormoriamo, in grandi gruppi, in gruppetti più ristretti, mormoriamo con la nostra moglie, mormoriamo perfino sotto la doccia, ma non dovremmo affatto mormorare!
Vediamo qualche esempio pratico dalla Bibbia. Il popolo di Israele aveva gridato a Dio per quattrocento anni per essere liberato e il grido era finalmente salito a Dio che manda un liberatore: Mosè. 
Conosciamo la vicenda dei prodigi che Mosè compie, le piaghe e la liberazione del popolo nel deserto. Dio apre il mare davanti al popolo e richiudendosi dietro di loro inghiotte l’esercito egiziano. Per questa grande liberazione e per quel grande miracolo, Miriam comincia a lodare il Signore, ma alla prima occasione cosa fa quello stesso popolo? Si lamenta…
Da quando hai conosciuto Gesù, anche tu sei stato liberato e hai visto miracoli di vario tipo e tra essi il più grande: la trasformazione della tua vita ed il sentire che alcune cose che facevi prima e che magari continui a fare adesso non ti appartengono più. Vivi il miracolo del cambiamento della tua vita, ma ad un certo punto viene l’intoppo. 
Quando Dio inizia qualcosa nella tua vita, vuole certamente portarla a compimento, ma anche se lo sappiamo, davanti all’intoppo, spesso, mormoriamo. 
Esodo 15:24: Mosè, in quel momento, aveva un milione di persone contro. Un milione di haters, diremmo oggi…
Era il popolo che aveva visto la mano di Dio fare cose straordinarie, ma invece di dire “lo ha fatto e lo farà ancora”, mormora contro Mosè. 
Altro esempio, in Esodo 16, dal verso 1. Erano passati 45 giorni dall’uscita dall’Egitto e ancora tutti mormorano contro Mosè e contro Aronne pronunciando maledizioni che, in effetti, poi si sono avverate: “fossimo pur morti…” e in effetti quella generazione muore prima di giungere nella terra promessa. 
Quelle persone cominciano a rivedere il passato in forma positiva ed era ovviamente una immagine distorta che non veniva da Dio: avevano gridato, a motivo di quella situazione, per quattrocento anni e quando erano usciti dall’Egitto si erano portati enormi ricchezze… eppure, si lamentano, mormorano e maledicono ciò che hanno attorno. 
Maledizione vuol dire dichiarare il male, invece di ciò che Dio ha dichiarato per la propria vita. Quanti di noi hanno detto “sono un fallimento”? Ecco, puoi anche aver fatto dei fallimenti, ma non SEI un fallimento: non permettere a ciò che hai vissuto di definire chi tu sei, perché questa è una cosa che spetta a Dio!
Quando il tuo cervello mormora, esso ti fa vedere come buone cose che non lo erano: è un inganno e vale anche al contrario. Puoi essere ingannato al punto di perdere di vista il buono che c’è nella tua vita. 
Il popolo aveva mormorato contro Mosè ed Aronne, ma quando mormori contro le autorità, stai mormorando contro Dio e questo ti porta fuori dal territorio della fede! 
L’Eterno ode le mormorazioni, ma non provvede per questo. Dio ha a che fare con le nostre mormorazioni, ma non per sempre. Quando un bambino nasce, ci si prende cura di lui, facendo in modo da renderlo indipendente. Dio fa così con noi e con le nostre lamentele, ma se tuo figlio di venticinque anni viene a casa e si lamenta perché non trova la colazione pronta, forse è bene che da genitore tu gli faccia capire che è il tempo di fare da solo. 
Dio contende ancora con il mio è il tuo mormorare e come ha detto al popolo di Israele dice “va bene, ma non mi piace”. 
Un altro esempio: Esodo 17, dal verso 1. Dio aveva già reso “dolci” le acque a Mara (il legno che Dio dice a Mosè di gettare nell’acqua amara e che la rende dolce è figura della croce: porta le tue amarezze alla croce) e di nuovo si trova a chiedere acqua da bere. Il popolo continua a mormorare e si rivolge ancora a Mosè. 
In Numeri 14, dal verso 1, abbiamo altre mormorazioni di tutti i figli di Israele: “tutti”, solo Mosè ed Aronne non mormoravano contro se stessi. Al verso 27 cominciamo a capire cosa ne pensa Dio di tutto quel mormorio: IO NON LO TOLLERO, NON MI PIACE QUANDO LE PERSONE SI LAMENTANO PERCHÉ LA LAMENTELA METTE IN LUCE MANCANZA DI FEDE.
Viene così il tempo delle dodici “spie”, principi che vengono mandati ad esplorare il territorio che aveva dato loro. Un paese dove scorreva latte e miele e dove potevano coltivarsi ogni genere di prodotti. Dieci su dodici spie fanno un cattivo resoconto, nel senso che parlano delle difficoltà che avevano visto. Solo due di essi si accordano nel descrivere il paese così come Dio aveva detto: dichiarano il paese in accordo con ciò che Dio aveva detto di esso. Non è che decidono di omettere le cose negative, ma decidono di parlare in accordo con ciò che Dio aveva detto.
Tutto il popolo, però, si accorda con il resoconto negativo e così facendo determina la propria estraneità alla promessa che soltanto quei due giovani, Giosuè e Caleb, avrebbero visto. 
Numeri 14, dal verso 36, ci fa vedere che il mormorio nasce dall’accordarsi con un “cattivo” resoconto di ciò che si ha davanti. L’Eterno era il loro Dio, eppure si vedevano come cavallette al cospetto dei giganti che erano nella terra promessa. 
Sapete, il mormorio, ti porta ad ignorare la potenza di Dio che è già entrata a far parte nella tua vita. Dio è più di te interessato a portare a compimento l’opera che ha iniziato nella tua vita, il problema è che siamo noi a tenere delle aree della nostra vita lontane dalla Sua opera.
Abbiamo detto che il mormorio nasce dal contesto di resoconti cattivi su persone o situazioni. Ogni volta che apriamo la bocca, dobbiamo dunque fare molta attenzione. Se avete una parola di edificazione, ditela, ma se non ne avete… beh, allora meglio non dire nulla. 
Spesso parliamo per luoghi comuni… perché, in realtà, non abbiamo niente da dire. Non abbiamo assolutamente nulla da dire e alcune volte mormoriamo per luoghi comuni, ci accodiamo la parlar male di qualcosa o di qualcuno, ma questo non viene da Dio! 
Noi dovremmo accordarci alle parole di fede! 
Quante parole tra quelle che abbiamo fatto uscire dalla nostra bocca dobbiamo “annullare”?! 
Un altro esito del mormorio è l’autocommiserazione: ti metti al centro di tutto e pensi che tutti ce l’abbiano con te e in quel momento entra qualcosa di più sottile. 
Cosa hanno detto Giosuè e Caleb al popolo? “non temete”. 
Quando Dio ha creato l’uomo, lo ha creato nello spirito e dunque l’uomo è stato creato “in Dio”. Quando ha formato il corpo dell’uomo è stato il soffio che ha dato vita e quando tu e Dio siete in relazione, hai piena consapevolezza di ciò che Lui pensa, ma quando entri nel territorio della ribellione entra la “paura”. 
Quando il popolo si accorda con il resoconto negativo, viene la “paura”. Non era vero che il territorio era “pieno” di giganti, non tutti lo erano, ma quando ti accordi al resoconto negativo, vedi la menzogna che il nemico ha generato, vedi cose che non esistono e non esistono perché tutto ciò che viene ad esistenza, è prima generato nello spirito. Una cosa negativa viene ad esistenza quando noi ci accordiamo ad essa. 
Il giusto vive e vivrà per la sua fede, non una fede religiosa, ma per la certezza di cose che si sperano e dimostrazione di cose che non si vedono. Per questo tipo di fede il giusto vive e vivrà, accordandosi con ciò che Dio ha detto. 
Quando la paura entra è perché sei uscito dal territorio della fede, ma l’amore di Dio caccia via ogni paura. 
Chi è fatto ribelle dal mormorio pensa di poter far da sé, ma così facendo esce dal piano di Dio per la propria vita. 
Questa mattina voglio parlare a tutti coloro che hanno questa attitudine del parlar male per far capire cosa comporta questa attitudine. A Mara, Mosè gettò il legno nell’acqua salata rendendola dolce. Successivamente, Mosè è invitato da Dio a “parlare” alla roccia. Perché? Perché quando la redenzione è avvenuta, quello che devi fare è usare la tua bocca e parlare in accordo con ciò che Dio ha detto. 
In Numeri 20, dal verso 7, lo stesso Mosè che aveva interceduto per il popolo dal collo duro, è molto arrabbiato con il popolo e lo chiama popolo ribelle. 
Per Dio, il miracolo viene dall’ubbidienza e Mosè e Aronne, invece di parlare alla roccia, la percuotono due volte. Per questa loro incredulità, per questa mancata ubbidienza letterale, Mosè e Aronne (certamente sotto pressione in quel momento) non sarebbero entrati con il popolo nella terra promessa. 
Ecco perché possiamo dire con certezza che abbiamo tutti quanti bisogno di chiedere perdono per tutte le cose negative che abbiamo pronunciato contro noi stessi è contro gli altri. 
I Pietro 2:22 ci fa sapere che non solo Gesù non aveva commesso alcun peccato, ma anche che nessun inganno fu trovato nella Sua bocca. Gesù non ha mai offerto la propria bocca all’avversario per pronunciare cose che fossero contro la Verità. Desidero che questa mattina tutti quanti abbiamo un momento di raccoglimento per prenderci l’i pegno di consacrare la bocca a dire le cose che Dio dice, per dire le cose come Lui le vede. Chiediamo che lo Spirito Santo ci faccia vedere le cose come Dio le vede: tutte le cose, tutte le situazioni, le persone, le autorità. Se devi pregare le autorità, prega anche per la persona che è accanto a te, perché essa lo è nel mondo spirituale. Confessa, nel tuo intimo, davanti a Dio, i tuoi peccati per le parole negative che hai detto, per le tue mormorazioni. 

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