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Scopo potenziale e potenza di Dio #Apostolo Beniamino Cascio

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Scopo potenziale e potenza di Dio – Parte I

AVVISO IMPORTANTE:

PER I MESI DI LUGLIO, AGOSTO E SETTEMBRE 2018 NON CI SARANNO CULTI POMERIDIANI E LE CELEBRAZIONI SARANNO SEMPRE ALLE ORE 10.30.

Prima di iniziare voglio pregare con voi, ringraziando lo Spirito Santo per la Parola nella quale ci stiamo per immergere, insieme a Lui, e per la rivelazione di essa che giungerà a ciascuno di noi.

Andando all’inizio di tutte le cose e quindi in Genesi 1, dal verso 26 leggiamo della creazione dell’uomo e delle benedizioni che Dio ha rivolto alla sua creatura.

Poi DIO disse: «Facciamo l’uomo a nostra immagine e a nostra somiglianza, ed abbia dominio sui pesci del mare, sugli uccelli del cielo, sul bestiame e su tutta la terra, e su tutti i rettili che strisciano sulla terra». 27 Così DIO creò l’uomo a sua immagine; lo creò a immagine di DIO; li creò maschio e femmina. 28 E DIO li benedisse; e DIO disse loro: «Siate fruttiferi e moltiplicatevi, riempite la terra e soggiogatela, e dominate sui pesci del mare, sugli uccelli del cielo e sopra ogni essere vivente che si muove sulla terra».

Prima della formazione del corpo stesso dell’uomo (capitolo 2, dal verso 7), l’uomo viene creato, come essere spirituale, ad immagine e somiglianza di Dio.

Questo ci fa comprendere che la nostra identità è stata creata nello spirito: io e te non siamo il corpo, non siamo l’anima, non siamo le nostre emozioni e sensazioni, siamo spirito e la nostra identità è nella casa di Dio. Neppure la nostra famiglia, quella da cui veniamo e quella che abbiamo costituito, è la nostra vera casa, perché queste famiglie mutano: la nostra vera casa è nello spirito, quella in cui Dio è Padre e noi siamo tutti quanti figli. Ecco perché il riposo vero lo troviamo nello spirito: un riposo che è in grado di giungere a tutte sfere della nostra persona. Il riposo che parte dalle cose naturali non è né eterno, né stabile, ma la Parola di Dio lo è! Stabiliamo le nostra aspettative sulla Parola, perché solo essa non verrà mai meno. Tutto quello che ci arriva dalla Parola ha a che fare con la volontà di Dio e con il Suo proponimento. Spesso andiamo in crisi perché i nostri proponimenti si scontrano con la Parola e più che incoraggiati ci sentiamo “costretti” dalla Parola: ma la Parola ci è stata data per portare avanti i proponimenti di Dio. Se il tuo desiderio è quello di portare avanti lo scopo di Dio – perché è per questo che sei stato creato – allora Dio stesso ti farà abbondare.

L’uomo, creato ad immagine e somiglianza di Dio, è stato chiamato per rappresentare il creatore e a lui era stata data, infatti, ogni autorità.

L’immagine è figura della nuova nascita, mentre la somiglianza ha a che fare con il carattere di Cristo in noi ed è un processo, non è istantanea.

Questa mattina, desidero che cresca in voi il desiderio di conoscere lo scopo di Dio e prego che siate appassionati ed infuocati per lo scopo di Dio per cui siete stati creati.

L’uomo ritrova se stesso solo quando trova Gesù.

Ogni essere umano si pone alcune domande: 1) perché sono nato? 2) chi sono? 3) che cosa devo fare? 4) da dove vengo? 5) dove sto andando?

Quando Dio progetta qualcosa, non c’è dubbio che il progetto sarà portato a compimento: Gesù è garanzia del fatto che lo scopo di Dio sarà raggiunto, indipendentemente dalle difficoltà che incontreremo.

Efesini 1:11

In lui siamo anche stati scelti per un’eredità, essendo predestinati secondo il proponimento di colui che opera tutte le cose secondo il consiglio della sua volontà,

Io e te siamo stati “scelti per un’eredità”! Questo versetto ci fa capire che tutto quello che Dio fa nella tua vita corrisponde ad un Suo progetto, ad un Suo proponimento: non opera a caso, intervenendo in base a quello che chiediamo noi guardando ai nostri progetti!

Il versetto ci parla di eredità e sappiamo che spesso abbiamo eredità diverse da quella di Dio, che ci condizionano.

Se sei stato frustrato o insoddisfatto perché hai desiderato di vedere di più del regno di Dio, devi affrontare queste due verità:

La prima di esse è che Dio ha messo in te più di quanto tu non creda: Giudici 6:12.

L’Angelo dell’Eterno gli apparve e gli disse: «L’Eterno è con te, o guerriero valoroso!».

Chi era Gedeone? Era uno il cui nome alludeva ad un difetto fisico (“monco”) e proveniva da una famiglia decaduta. Eppure, in quel momento di difficoltà per Israele, l’angelo dell’Eterno si rivolge proprio a lui chiamandolo “guerriero valoroso”. Dio ha stabilito per Gedeone un nome che ne specifica lo scopo e il “monco” diventa un guerriero valoroso. Gedeone conosceva solo il nome con cui le persone lo chiamavano, ma l’angelo dell’Eterno gli fa conoscere come Dio lo vede ed il motivo per cui era nato, quale fosse la sua eredità e il suo scopo.

Da disprezzato a liberatore del popolo. Gedeone, infatti, è stato uno dei giudici di Israele. Lui, che aveva una terribile eredità addosso, lui che aveva bisogno di guida, diventa liberatore. La sua prima reazione è in qualche modo di contestazione di quelle parole, ma Dio aveva scelto lui.

Ecco, io e te siamo nati con lo scopo divino e su di noi c’è la scelta di Dio alla quale dobbiamo rispondere, con ubbidienza, “eccomi”: così la scelta di Dio si manifesta nella realtà e attraverso essa si manifesta la Sua gloria.

Quando, finalmente, Gedeone risponde alla scelta di Dio, diventa ciò che Dio aveva detto: uno che spezza gli idoli, capace di vincere i nemici con armi “improprie” (la brocca, che rappresenta l’ubbidienza alla volontà di Dio: un vaso di terra che Dio vuole riempire con il Suo fuoco).

Cosa significa tutto questo?

La seconda verità è che probabilmente, non conoscendo il tuo potenziale, fino ad oggi ti sei accontentato di quello che avevi.

I Pietro 1,18-20 ci parla di un riscatto, un riscatto dall’eredità che ci viene dal passato, dalle tradizioni, dalle forme che ci sono state inculcate nel passato. L’avversario cerca sempre di imprimere la convinzione di non poter o non dover cambiare, mentre Gesù è venuto proprio per darci una nuova eredità!

 sapendo che non con cose corruttibili, come argento od oro, siete stati riscattati dal vostro vano modo di vivere tramandatovi dai padri, 19 ma col prezioso sangue di Cristo, come di Agnello senza difetto e senza macchia, 20 preconosciuto prima della fondazione del mondo, ma manifestato negli ultimi tempi per voi,

L’agnello è stato preparato prima della fondazione del mondo e nel “…per voi” finale c’è tutto l’amore di Dio verso me e te. Come è possibile pensare che tutto questo è stato fatto per mettere su una religione?!

Voglio avviarmi a concludere parlando di un altro personaggio, forse meno conosciuto, che troviamo in I Cronache 4:9-10.

Jabets fu più onorato dei suoi fratelli; sua madre l’aveva chiamato Jabets, perché diceva: «L‘ho partorito con dolore». 10 Jabets invocò il DIO d’Israele, dicendo: «Oh, se tu mi benedicessi e allargassi i miei confini e la tua mano fosse con me e mi preservassi dal male sì che io non abbia a soffrire!». E DIO gli concesse ciò che aveva chiesto.

Il libro delle Cronache ci parla delle varie generazioni delle tribù di Israele e qui si sta parlando della tribù di Giuda. Ecco, Jabets, che non viene menzionato prima come figlio di qualcuno, che fu più onorato tra i suoi fratelli: perché?

Una persona viene onorata per vari motivi, per come si comporta, per la saggezza che dimostra, per l’onestà o altre qualità: per questo onoriamo una persona.

Il nome di questo ragazzo ricordava la sofferenza della madre nel partorirlo, ma anche se questo è un peso posto nella sua vita, vediamo in lui uno che non viene meno. Sebbene nel suo nome ci fosse una identità di sofferenza (eredità naturale ricevuta), grida a Dio con l’anima insoddisfatta e chiede una nuova eredità. Jabets chiede quattro cose in una preghiera profetica rispetto a Gesù e che, in quanto tale, rientra nella volontà di Dio così come ce la attesta la Scrittura:

  1. Jabets chiede benedizione ed Efesini 1:3 ci attesta la misura, smisurata, della benedizione di Dio.

  2. Jabets chiede di allargare i propri confini. I confini spirituali si allargano con le rivelazioni.

  3. Jabets chiede che la mano di Dio fosse con lui. La mano indica la paternità di Dio: quando Dio Padre guida, prende per mano.

  4. Jabets chiede di essere preservato dal male. Anche Gesù, come sappiamo, nell’insegnare la preghiera al padre (Matteo 6:13) fa riferimento a questo: …non esporci alla tentazione, ma liberaci dal maligno….

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Redazione a cura di Fabio Pecoraro

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