Onorare lo Spirito Santo – Pastore Giovanni Di Sano

Onorare lo Spirito Santo – Pastore Giovanni Di Sano

Unita a tutta la Creazione, la Tua chiesa Ti adora, Signore! 

Nel momento dell’adorazione, ascoltiamo la Sua voce che non ti parlerà di altri o di ciò che hai attorno. Ti parlerà di ciò che riguarda il tuo cuore. 

Lo Spirito Santo è qui per glorificare Gesù e dice molto chiaramente che sta cadendo un manto, un mantello sopra ogni persona ed esso ha un nome “El Shaddai”. Lo Spirito Santo vuole che la chiesa sappia che questo mantello si sta posando sulle nostre vite e stiamo per ricevere una nuova rivelazione a proposito del fatto che è Lui ciò di cui abbiamo bisogno. Ci sono tra d noi persone che oggi gusteranno la paternità di Dio. Per tutti quelli che sono soli, vedove e vedovi, mogli e mariti lasciate dai consorti, questa mattina viene su di voi il manto con su scritto “El Shaddai”. Su tutti coloro che sono caduti nella paura del futuro, scende questo mantello affinché ciascuno riceva ed afferri tutto ciò di cui, realmente, ha bisogno. 

Tra un po’, il mondo tradizionale celebrerà l’Emmanuele, ma io e te lo celebriamo ogni giorno sapendo che, davvero, Dio è con noi!

*

Sapete che in Genesi è descritta la creazione, avvenuta in sei giorni. Il settimo giorno, Dio si è riposato. 

Gesù ha compiuto una opera perfetta di redenzione e la Bibbia dice che non solo ha fatto questo, ma tutt’oggi intercede, alla destra del Padre. 

Chi è, allora, che compie le opere nella vita delle persone qui ed ora?

Si chiama Spirito Santo di Dio e stamani parleremo di onore allo Spirito Santo. 

Egli è persona, non una entità astratta o una forza attiva. Lo Spirito ha individualità e volontà proprie.

Leggiamo in 2Cor 13:13 quello che Paolo dice di Dio con tre persone diverse: non tre sfaccettature, ma tre persone che operano insieme. “La grazia del Signore Gesù Cristo, l’amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi. Amen.”. 

C’è una volontà che è del Padre, c’è la volontà di Gesù e c’è quella dello Spirito Santo. 

La trinità è un modello per noi: modello di chi opera insieme. 

Quando parliamo di onorare lo Spirito Santo intendiamo un onore reso ad una persona che non ha carne ed ossa, ma che ha una essenza spirituale. Del resto, non siamo noi stessi essenzialmente spirito?

Assodato che lo Spirito Santo è una persona, come possiamo onorarLo?

Lo onoriamo in base a come parliamo di Lui, con Lui e come ci comportiamo con Lui.

Abbiamo detto che lo Spirito Santo ha volontà ed ha completezza ed individualità (emozioni, pensieri) e la Scrittura ce lo attesta.

Leggiamo in Ebrei 10:29 “Quale peggiore castigo pensate voi merita colui che ha calpestato il Figlio di Dio e ha considerato profano il sangue del patto col quale è stato santificato, e ha oltraggiato lo Spirito della grazia? “.

Chi può essere oltraggiato se non una persona?

Atti 5:3 “Ma Pietro disse: «Anania, perché ha Satana riempito il tuo cuore per farti mentire allo Spirito Santo e trattenere una parte del prezzo del podere?”.

Si può mentire a chi non è una persona?

Romani 15:30 “Or vi esorto, fratelli, per il Signor nostro Gesù Cristo e per l’amore dello Spirito, a combattere con me presso Dio per me nelle vostre preghiere,”.

Può provare amore chi non è persona?

Efesini 4:30 “E non contristate lo Spirito Santo di Dio, col quale siete stati sigillati per il giorno della redenzione.”.

Può essere contristato chi non è persona?

Ecco che questi passi ci ricordano che lo Spirito Santo è una persona!

Prendiamo Gen 1:1-5 “Nel principio DIO creò i cieli e la terra. 2 La terra era informe e vuota e le tenebre coprivano la faccia dell’abisso; e lo Spirito di DIO aleggiava sulla superficie delle acque. 3 Poi DIO disse: “Sia la luce!”. E la luce fu. 4 E DIO vide che la luce era buona; e DIO separò la luce dalle tenebre. 5 E DIO chiamò la luce “giorno” e chiamò le tenebre “notte”. Così fu sera. Poi fu mattina: il primo giorno”.

Una versione traduce “informe” con “disordinata” e vediamo che già da allora lo Spirito di Dio già aleggiava ed era lì per portare ordine sul disordine, forma dove forma non c’era, per riempire ciò che era vuoto ed illuminare ciò che era buio.

Andiamo avanti e continuiamo a mettere alcune basi per giungere ad onorare lo Spirito Santo.

Prendiamo Gv 16:7. Gesù informa i Suoi discepoli della venuta dello Spirito e spiega loro cosa Egli avrebbe fatto. Lo Spirito era solo “in” Gesù mentre il Figlio di Dio era sulla terra e si muoveva con Lui durante il tempo della Sua vita. Per questo Gesù parla così ai discepoli: “Tuttavia io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché se non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore; ma se me ne vado, io ve lo manderò.”.

Proseguiamo con Gv 14:26 “ma il Consolatore, lo Spirito Santo, che il Padre manderà nel mio nome, vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che vi ho detto.”.

Lo Spirito Santo non vuole restare con le mani in mano nella tua vita: vuole portare a compimento quello che ha cominciato e come un amico cerca sempre, continuamente, di operare e guidarti!

Io e te possiamo onorare il dono dello Spirito Santo, ma possiamo anche disprezzarlo.

Ai tempi di Mosè, nella tenda di convegno, si incontravano Cielo e terra. Poi la tenda di convegno divenne qualcosa di più strutturato, sempre secondo le indicazioni di Dio, ma restava la separazione tra Dio ed il popolo per la quale solo il sacerdote poteva entrare alla presenza di Dio. 

Ancora dopo, ai tempi di Davide, nasce il desiderio di edificare quel Tempio che Salomone avrebbe poi costruito. 

Il Tempio è stato costruito su un basamento che oggi è visibile come una spianata retta da un muro (il muro del pianto). 

In 2Cron 6:38-41 leggiamo la preghiera fatta da Salomone al momento della inaugurazione del tempio: “se tornano a te con tutto il loro cuore e con tutta la loro anima nel paese della loro prigionia dove sono stati deportati, e ti pregano rivolti verso il loro paese, il paese che hai dato ai loro padri, verso la città che tu hai scelto e al tempio che ho costruito al tuo nome, ascolta dal cielo, il luogo della tua dimora, la loro preghiera e le loro suppliche, sostieni la loro causa e perdona al tuo popolo che ha peccato contro di te! Ora, o DIO mio, siano aperti i tuoi occhi e siano attente le tue orecchie alla preghiera fatta in questo luogo! Ora dunque, levati, o Eterno DIO, e vieni al luogo del tuo riposo, tu e l’arca della tua forza. Siano i tuoi sacerdoti, o Eterno DIO, rivestiti di salvezza, e giubilino nel bene i tuoi santi.”.

Quando il popolo di Israele non era a Gerusalemme, dovevano pregare rivolti verso il tempio: luogo in cui la presenza di Dio si manifesta. 

Come risponde Dio a quella preghiera?

2Cron 7:1-5«Quando *Salomone ebbe finito di pregare, il fuoco scese dal cielo, consumò l’olocausto e i sacrifici, e la gloria del Signore riempí la casa. I *sacerdoti non potevano entrare nella casa del Signore, perché la gloria del Signore riempiva la casa del Signore. Tutti i figli d’*Israele videro scendere il fuoco e la gloria del Signore sulla casa, e si chinarono con la faccia a terra, si prostrarono sul pavimento, e lodarono il Signore, dicendo: «Celebrate il Signore, perch’egli è buono, perché la sua bontà dura in eterno». Poi il re e tutto il popolo offrirono dei sacrifici davanti al Signore. Il re Salomone offrí in sacrificio ventiduemila buoi e centoventimila pecore. Cosí il re e tutto il popolo dedicarono la casa di Dio.»”.

Dal cielo cade il fuoco: segno che Dio sta rispondendo alla richiesta. 

In quel luogo, il re offre una incredibile quantità di animali, la gloria di Dio riempie la casa e Dio, la notte, fa sapere a Salomone cosa avrebbe fatto: 2Cron 7:12, 15-16 “Poi l’Eterno apparve di notte a Salomone e gli disse: «Ho esaudito la tua preghiera e ho scelto questo luogo per me come casa di sacrifici…15 Ora i miei occhi saranno aperti e le mie orecchie attente alla preghiera fatta in questo luogo. 16 perché ora ho scelto e santificato questo tempio, affinché il mio nome vi rimanga per sempre; i miei occhi e il mio cuore saranno sempre lì.”.

Ecco perché, ancora oggi, in Israele si va al muro del pianto! 

Nell’AT, Cielo e terra da quel momento in avanti si incontrano in quel luogo, ma con Gesù, si realizza un cambiamento proprio in questo: il luogo diventa una persona. Diventa Gesù. 

Leggiamo il passo di Gv 4:20-24 che ci parla di una deviazione che Gesù fa nel Suo cammino per incontrare una donna che Gli pone domande proprio sulla adorazione. I nostri padri hanno adorato su questo monte, e voi dite che è a Gerusalemme il luogo dove si deve adorare». 21 Gesù le disse: «Donna, credimi: l’ora viene che né su questo monte, né a Gerusalemme adorerete il Padre.22 Voi adorate quel che non conoscete; noi adoriamo quel che conosciamo; perché la salvezza viene dai Giudei. 23 Ma l’ora viene, anzi è già venuta, che i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità, perché tali sono gli adoratori che il Padre richiede. 24 Dio è Spirito, e quelli che lo adorano devono adorarlo in spirito e verità».”.

Gesù parla di una adorazione che avviene non più in un luogo non più fisico, ma spirituale!

Il tempio fisico di Salomone e quello che sarebbe poi stato ricostruito al tempo di Erode erano entrambi templi fisici.

Gesù stesso si paragona al tempio in Gv 2:19 “«Gesú rispose loro: «Distruggete questo tempio, e in tre giorni lo farò risorgere!»»”. Dove abita Gesù? Nel tuo cuore? Allora tu ed io siamo il tempio!

Proseguiamo con 1Cor 3:17-23 “«Se uno guasta il tempio di Dio, Dio guasterà lui; poiché il tempio di Dio è santo; e questo tempio siete voi. Nessuno s’inganni. Se qualcuno tra di voi presume di essere un saggio in questo secolo, diventi pazzo per diventare saggio; perché la sapienza di questo mondo è pazzia davanti a Dio. Infatti è scritto: « Egli prende i sapienti nella loro astuzia»; e altrove: « Il Signore conosce i pensieri dei sapienti; sa che sono vani ». Nessuno dunque si vanti degli uomini, perché tutto vi appartiene. Paolo, Apollo, *Cefa, il mondo, la vita, la morte, le cose presenti, le cose future, tutto è vostro! E voi siete di Cristo; e Cristo è di Dio.»” e con 1Cor 6:19-20 “Non sapete che il vostro corpo è il tempio dello Spirito Santo che è in voi, il quale voi avete da Dio, e che voi non appartenete a voi stessi?  «Poiché siete stati comprati a caro prezzo. Glorificate dunque Dio nel vostro corpo.»”.

Siamo il tempio dello Spirito Santo: il luogo dove Cielo e terra si incontrano ed è un tempio mobile che si muove con te. Un tempio in cui si adora, si canta, si sacrifica, si incontra Dio. 

Ecco che, avendo piena conoscenza del nostro essere luogo di incontro tra Cielo e terra, possiamo scegliere cosa nel tempio deve esserci e cosa no!

Quando lo Spirito Santo entra in te, la prima cosa che fa è fare pulizia e non ci deve scandalizzare questo!

Attenzione, un conto è avere qualcosa da mettere in ordine e altro è avere una casa sport a e trascurata! Il problema non è se ho fatto qualche errore, ma se sto trascurando il tempio che io sono!

Onorare lo Spirito Santo è anche prenderci cura del tempio in cui risiede!

Lo Spirito Santo è sempre presente con te, anche quando non Lo onori.

Come possiamo onorarLo?

Sapendo che il corpo non è nostro e che ci è stato donato, dovremmo realizzare che non abbiamo nessun motivo di temere per ciò che Dio ci ha donato e di cui Egli stesso, per primo, si preoccupa!

Rom 8:11-17 11 “E se lo Spirito di colui che ha risuscitato Gesù dai morti abita in voi, colui che risuscitò Cristo dai morti vivificherà anche i vostri corpi mortali mediante il suo Spirito che abita in voi. 12 Perciò, fratelli, noi siamo debitori non alla carne per vivere secondo la carne, 13 perché se vivete secondo la carne voi morrete; ma se per mezzo dello Spirito fate morire le opere del corpo, voi vivrete. 14 Poiché tutti quelli che sono condotti dallo Spirito di Dio sono figli di Dio 15 Voi infatti non avete ricevuto uno spirito di schiavitù per cadere nuovamente nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito di adozione per il quale gridiamo: «Abba, Padre» 16 Lo Spirito stesso rende testimonianza al nostro spirito che noi siamo figli di Dio. 17 E se siamo figli, siamo anche eredi, eredi di Dio e coeredi di Cristo, se pure soffriamo con lui per essere anche con lui glorificati.”.

La malattia, nel corpo, è abusiva. Non ha alcun diritto di permanere nel tempio di Dio e coabitare con lo Spirito di Dio. È questo che dobbiamo dichiarare con la nostra bocca. Nessuno di noi è debitore secondo la carne. 

Il passo parla di camminare da figli maturi di Dio: Paolo chiede al credente come vuole camminare. Da credente carnale o spirituale?

Paolo parla di spirito di adozione: lo spirito del bambino che si rivolge, con sicurezza, al Padre. 

Detto questo, avendo così posto le basi, veniamo al cuore del messaggio di oggi partendo da Gen 25:29-34 29.  Ci sono due fratelli, Giacobbe ed Esaù. Due gemelli dei quali Esaù ha la primogenitura. Giacobbe, il cui nome significa “soppiantatore”, è il secondo. Esaù non ha fatto nulla per acquistare la posizione di primogenito. 

Ad un certo punto, Esaù, stanco e affamato, incontra il fratello che aveva preparato una minestra di lenticchie…

“Una volta che Giacobbe si cucinò una zuppa, Esaù giunse dai campi tutto stanco. 30 Ed Esaù disse a Giacobbe: «Per favore, lasciami mangiare un po’ di questa zuppa rossa, perché sono stanco». Per questo fu chiamato Edom. 31 Ma Giacobbe gli rispose: «Vendimi prima la tua primogenitura». 32 Esaù disse: «Ecco io sto per morire; che mi giova la primogenitura?». 33 Allora Giacobbe disse: «Prima, giuramelo». Ed Esaù glielo giurò e vendette la sua primogenitura a Giacobbe. 34 Quindi Giacobbe diede a Esaù del pane e della zuppa di lenticchie. Ed egli mangiò e bevve; poi si alzò e se ne andò. Così Esaù disprezzò la sua primogenitura.”.

Immaginiamo la scena? Evidentemente, Esaù non dà al suo diritto di nascita molto valore. Stava davvero per morire? No, ma quel bisogno era diventato per lui di importanza vitale! 

Noi sappiamo che Israele ha un ruolo molto importante nella storia dell’umanità. Tutta la nostra storia gira attorno a questa piccola nazione e qui vediamo l’inizio di questa nazione che prende il nome dal nome nuovo  che Dio dà a Giacobbe.

Non se sei stato stabilito per nascita ottieni la benedizione, ma solo se onori quel diritto di nascita. 

Quando sei nato di nuovo, hai ricevuto un dono che è lo Spirito Santo. Come Esaù, non hai faticato per riceverlo, ma è onorandolo che ricevi la benedizione. 

Giacobbe ha desiderato quel dono e per riceverlo si è separato da quello che aveva preparato per se stesso (la zuppa di lenticchie) ed ha preso in cambio qualcosa che valeva di più. 

Esaù, invece, sceglie di onorare il bisogno e disprezza il dono. 

Lo Spirito Santo si muove attraverso chi Lo onora! Quando decidi di dare il giusto onore allo Spirito Santo che pure hai, allora eserciti il dono che Lui è in te.

Lo Spirito Santo è uguale in ciascuno di noi, ma non opera in noi allo stesso modo. 

Esaù era designato sulla strada della benedizione e il padre lo convoca affinché potesse essere investito di quella benedizione. 

Conosciamo la storia del travestimento di Giacobbe davanti al padre Isacco. Quando alla fine Esaù arriva, il padre non può dargli la benedizione data a Giacobbe.

Genesi 27:34 “All’udire le parole di suo padre, Esaù diede un grido forte ed amarissimo. Poi disse a suo padre: «Benedici anche me, padre mio!».”.

Il padre gli aveva già dato ciò di cui aveva bisogno. 

Il racconto, amaro, ci fa capire che alcune volte cerchiamo secondo il nostro bisogno, ma sono quelli che onorano che, alla fine, trovano!

Tutti cercano la felicità. Ma giustizia pace e gioia nello spirito Santo di Dio sono ciò che dobbiamo cercare!

Non devi cercare la felicità, cerca lo Spirito Santo è sarà la felicità ad inseguirti!

Cerca lo Spirito Santo e come è scritto in Deuteronomio 28:2 “tutte queste benedizioni verranno su di te e ti raggiungeranno, se ascolterai la voce dell’Eterno, il tuo DIO”.

“Se vivi per il mondo a venire, avrai anche questo, ma se vivi solo per questo mondo li perderai entrambi” C.S. LEWIS

Gesù stesso ha detto che chi vorrà salvare la propria vita la perderà ma chi la perderà….

Romani 12 ci ricorda cosa dobbiamo sacrificare.

C’è sempre qualcosa da sacrificare: Esaù ha sacrificato il suo diritto, Giacobbe si è separato da un piacere terreno per prendere qualcosa che era più alto.

Il peccato opera così: ti propone la gioia effimera al prezzo di ciò che vale molto di più. 

Sapete, credere in Gesù non costa nulla, seguirLo si. Credere porta te in paradiso, ma seguirLo porta il Cielo su di te. 

Onoriamo lo Spirito Santo anche da affamati e stanchi! Affamato ha a che fare con un bisogno fisico, la stanchezza ha a a che fare con le emozioni. Quando siamo stanchi ed affamati siamo nella condizione ideale per perdere la primogenitura, per fare come Esaù. 

Anche Giacobbe, una volta, si stancò, ma scelse dove riposarsi, sulla roccia,  e in quella occasione ebbe la visione della scala.

PDG PRATO WORHIP SERVICE 28 NOVEMBRE 2020

Pastore Giovanni Di Sano

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