Chi non è con me: La potenza dell’unità-Pastore Elia Cascio

Chi non è con me: La potenza dell’unità-Pastore Elia Cascio

PDG PRATO WORHIP SERVICE 11 Ottobre 2020

PAST. ELIA CASCIO

In questo tempo sto sperimentando che non ci può essere “unità” senza “autorità”: perché ci vuole qualcosa attorno alla quale sentirsi “raccolti”.

Quando c’è una parola dichiarata, un comando da ubbidire, spesso basta “unirsi” attorno a quella parola, a quel comando, per cambiare la situazione è giungere a salvezza.

In Matteo 12, dal verso 22, vediamo che viene presentato a Gesù un indemoniato, cieco e muto. Nella sua condizione fisica c’è una simbologia che in qualche modo ci riguarda. 

Gesù guarisce quell’uomo e questi “parla” e “vede”. Ecco, noi dobbiamo imparare a “parlare e vedere”. Parlare come Gesù parla (non parlava, ma parla): possiamo arrivare a tanto? Certo che sì! 

La chiesa non sa parlare per questo riceve poco e va spesso in crisi. 

Le parole “oziose” sono quelle che fanno spazio al dubbio. La nostra mente ha bisogno di essere influenzata dalla Parola di Dio, perché altrimenti viene influenzata da tutt’altro. 

Lo Spirito Santo sta insegnando alla chiesa a parlare: tutti abbiamo bisogno di cambiare il modo di parlare perché la cultura che influenza il nostro parlare è influenzata da ciò che non bene da Dio. Anche se conosci la Parola, quello che esce dalla tua bocca nei momenti di difficoltà, spesso, è in disaccordo con ciò che la Parola di Dio dice!

Quanti di noi si stupiscono nello studiare la Parola? Quanti ancora si emozionano studiandola? La Parola deve stupire, deve sconvolgerci e se così non è vuol dire che non porta frutto!

Come risponde Gesù a coloro che, pur conoscitori della Scrittura, lo accusano di scacciare i demoni con l’autorità di Belzebù?

Parla loro di unità e spiega che un regno diviso contro se stesso non può che cadere. 

Alla fine, Gesù afferma: chi non è con me è contro di me. 

C’è sempre bisogno di un “uomo forte” per governare la vita di una persona. Attorno all’uomo forte si raccoglieranno tutte le cose e tutto ubbidirà ad esso. 

Anche la santità di Dio è una fortezza: anch’essa è una calamita attorno alla quale si radunano buone cose.

Molti studiosi osservano che in questo passo Gesù si pone in modo molto forte, ma non sta parlando male della chiesa: sta semplicemente ponendo una linea netta di confine tra chi lavora con Lui e chi lavora con satana. Non c’è una via di mezzo.

Per Gesù l’accordo è estremamente importante!

Chi non parla, chi non pensa e chi non sta dalla parte di Gesù con fede, è contro di Lui.

Tutti noi abbiamo cose da cambiare, fortezze da cui essere liberati, ma dobbiamo chiedere a Dio di impattare con la Sua Parola per accordarci con essa!

Quando pensiamo diversamente dall’autorità, disperdiamo energia, potenza testimonianza.

Tutto il passo insiste sul “parlare”.

Ciò che ti porta al peccato inizia sempre con un pensiero, piccolo, ma ciò che ti porta lontano dal peccato è il parlare in senso contrario a ciò che i nostri sentimenti o le nostre emozioni ci vorrebbero far dire. 

Il passo parla di parola “oziosa” e questo mi fa pensare all’accordarci con un linguaggio “carnale” che è, in quanto tale, diabolico. Io e te siamo “autorità “ e quando un demone esce, sempre tenterà di riportarci al passato. Ma quando ciò accade, la cosa importante è che la casa da cui il demone è uscito non sia lasciata “vuota”. Nel nostro vivere quotidiano ci accordiamo con il mondo: la casa adorna e vuota è quella vuota di Parola. 

Se rifiuti l’autorità legittima, ti sottometterai ed accorderai con l’autorità illegittima. 

Gesù dice “accordati con me”. Ci saranno le volte in cui i tuoi pensieri ti diranno “ecco, non è cambiato niente…”, ma tu accordati con Gesù!

In Genesi 3, dal verso 7, dopo che ebbero peccato, gli occhi di Adamo ed Eva si chiusero nello spirituale.

La prima chiesa di cui si parla in Atti, viveva una incredibile presenza di Dio: un impatto fisico, qualcosa di straordinario che a noi sembra sconvolgente e che la chiesa, con gli occhi spirituali chiusi, non ha più vissuto, accontentandosi della religiosità. 

Satana vuole che teniamo chiusi gli occhi spirituali perché ci accordiamo con ciò che vediamo. 

Al verso 11, Dio stesso chiede ad Adamo chi gli avesse cambiato il modo di vedere: con chi ti sei accordato? 

Al verso 13, in una traduzione più letterale, leggiamo la risposta di Eva che parla del serpente che l’aveva sedotta e del fatto che, a motivo di ciò, ella aveva “dimenticato” il parlare di Dio. 

Il nostro linguaggio ci divide nelle famiglie, ci separa dalla guarigione, separa le chiese. Quando parliamo a sproposito ci dividiamo dal piano di Dio. Certamente Dio conosce i cuori, ma è con la bocca che si fa confessione e la bocca deve essere accordata con il cuore di Dio!

Chi non raccoglie con Gesù “disperde”.

Ecco, la domanda è: “Con chi stai? Con le tue ragioni?”.

Con chi ti accordi?

Se ti accordi con la Parola, l’unità cresce e l’unzione scende. 

L’autorità è imperfetta, ma l’unzione è perfetta perché viene da Dio!

Stare con Gesù, con la Parola rivelata, apre gli occhi della mente: la chiesa deve imparare a scoprire di più. 

Con chi sto lavorando? 

Romani 15:6 parla di glorificare Dio con una sola mente ed una sola bocca. L’ubbidienza ci è stata insegnata da Gesù. 

Filipesi 2:2 parla di accordo, ma con chi ti accordi se non con chi ti è modello: la tua autorità. 

Anche in 1 Pietro 3:8 si parla di essere d’una sola mente: la mente del posto in cui Dio ti ha messo. Quando rispetti l’autorità che Dio ha stabilito nella famiglia, stai preservando il proponimento di Dio per essa. Lo stesso vale per la chiesa, per le città. 

L’unità edifica e permette alla potenza di Dio di manifestarsi in maniera tremenda e gloriosa!

Ci avviamo a conclusione con Efesini 1:17-18 che ci ricorda che la gloria è l’ambiente in cui Dio vive!

«affinché il Dio del nostro Signore Gesù Cristo, il Padre della gloria, vi dia uno spirito di sapienza e di rivelazione perché possiate conoscerlo pienamente; egli illumini gli occhi del vostro cuore, affinché sappiate a quale speranza vi ha chiamati, qual è la ricchezza della gloria della sua eredità che vi riserva tra i santi, e qual è verso di noi, che crediamo, l’immensità della sua potenza. Questa potente efficacia della sua forza egli l’ha mostrata in Cristo, quando lo risuscitò dai morti e lo fece sedere alla propria destra nel cielo, al di sopra di ogni principato, autorità, potenza, signoria e di ogni altro nome che si nomina non solo in questo mondo, ma anche in quello futuro. Ogni cosa egli ha posta sotto i suoi piedi e lo ha dato per capo supremo alla chiesa, che è il corpo di lui, il compimento di colui che porta a compimento ogni cosa in tutti.».

Dio ci ha dato autorità: dobbiamo vederci come Lui ci vede e stare dalla Sua parte, lasciando che sia Lui a sconvolgere la nostra vita.

In Galati 4:6 leggiamo una cosa tremenda: lo Spirito del Figlio è dentro di me e te! Per questo possiamo essere ubbidienti al Padre!

«E, perché siete figli, Dio ha mandato lo Spirito del Figlio suo nei nostri cuori, che grida: «*Abbà, Padre».»

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