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Che la Gloria mi trasformi #Pastore Giovanni Di Sano

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Che la Gloria mi trasformi

 

Guarda la persona che hai accanto e dì: “non è la Sua presenza, è la Sua gloria!”.
In Luca 2:25, leggiamo
Or ecco, vi era a Gerusalemme un uomo chiamato Simeone; quest’uomo era giusto e pio e aspettava la consolazione d’Israele; e lo Spirito Santo era su di lui.
Lo Spirito Santo gli aveva rivelato uno scopo, un proposito prima dell’adempimento del quale non sarebbe morto. Se non te lo rivela lo Spirito Santo, non hai uno scopo nella tua vita. Solo lo Spirito Santo ha dato rivelazione a Simeone. Anche ai Magifu rivelata la necessità di compiere quel lungo viaggio che li avrebbe portati ad incontrare Gesù appena nato.
Il tema che il Signore mi ha assegnato e che desidero trasferirvi con estrema semplicità, parte da Atti 3:20-21
 
ed egli mandi Gesù Cristo che è stato predicato prima a voi, 21 che il cielo deve ritenere fino ai tempi della restaurazione di tutte le cose, dei quali Dio ha parlato per bocca di tutti i suoi santi profeti fin dal principio del mondo.
Finché non saranno restaurate tutte le cose che nella mia vita dovevano essere restaurate, il Cielo “tratterrà” la venuta di Gesù. Ecco che il nostro scopo quotidiano dovrebbe essere quello di ricevere rivelazione, dallo Spirito Santo, delle cose che nella nostra vita devono essere restaurate. Lo Spirito Santo mette in azione la conoscenza della Parola.
In I Corinzi 2:11 leggiamo come ottenere rivelazione: non ci serve solo studiare la Bibbia, non è solo una questione di conoscenza.
Chi tra gli uomini, infatti, conosce le cose dell’uomo, se non lo spirito dell’uomo che è in lui? Così pure nessuno conosce le cose di Dio, se non lo Spirito di Dio.
In altre parole, se cerco di “comprendere” come potere avere rivelazione, sono già fuori dei giochi.
Isaia 6:3
L’uno gridava all’altro e diceva: «Santo, santo, santo è l’Eterno degli eserciti. Tutta la terra è piena della sua gloria».
Abacuc 2:14
Poiché la terra sarà ripiena della conoscenza della gloria dell’Eterno, come le acque riempiono il mare.
Questi due passi parlano della gloria al presente e della conoscenza al futuro.
Perché parliamo della gloria?
II Corinzi 3:18 ce lo dice chiaramente
E noi tutti, contemplando a faccia scoperta come in uno specchio la gloria del Signore, siamo trasformati nella stessa immagine di gloria in gloria, come per lo Spirito del Signore.
Io non so descrivere la gloria, ma ho imparato a riconoscerla.
Esodo 33, dal verso 18 dice
Allora Mosè disse: «Deh, fammi vedere la tua gloria!». 19 L’Eterno gli rispose: «Io farò passare davanti a te tutta la mia bontà e proclamerò il nome dell’Eterno davanti a te. Farò grazia a chi farò grazia e avrò pietà di chi avrò pietà». 20 Disse ancora: «Tu non puoi vedere la mia faccia, perché nessun uomo mi può vedere e vivere». 21 Quindi l’Eterno disse: «Ecco un luogo vicino a me; tu starai sulla roccia; 22 e mentre passerà la mia gloria, io ti metterò in una fenditura della roccia e ti coprirò con la mia mano, finché io sia passato; 23 poi ritirerò la mano e mi vedrai di spalle; ma la mia faccia non si può vedere».
Esodo 34:5-8
Allora l’Eterno discese nella nuvola e si fermò là vicino a lui, e proclamò il nome dell’Eterno. 6 E l’Eterno passò davanti a lui e gridò: «L’Eterno, l’Eterno Dio, misericordioso e pietoso, lento all’ira, ricco in benignità e fedeltà, 7 che usa misericordia a migliaia, che perdona l’iniquità, la trasgressione e il peccato ma non lascia il colpevole impunito, e che visita l’iniquità dei padri sui figli e sui figli dei figli fino alla terza e alla quarta generazione». 8 E Mosè si affrettò a prostrarsi fino a terra, e adorò.
Dio mostra se stesso e le proprie qualità: la gloria di Dio è la manifestazione di Dio stesso e di tutte le Sue qualità, perché Dio è il grande IO SONO, capace di diventare quello di cui tu hai bisogno: non sto dicendo che ti “dà” quello che ti serve, ti sto dicendo che Lui “diventa” quello che ti serve! Ecco, stasera non parlo di qualcosa, parlo di qualcuno, perché la gloria di Dio è Dio stesso!
Efesini 3:14-16
Per questa ragione, io piego le mie ginocchia davanti al Padre del Signor nostro Gesù Cristo, 15 dal quale prende nome ogni famiglia nei cieli e sulla terra, 16 perché vi dia, secondo le ricchezze della sua gloria, di essere fortificati con potenza per mezzo del suo Spirito nell’uomo interiore,
Da Dio prende nome ogni famiglia. La guarigione, la liberazione, la salvezza è una ricchezza, ma non sono cose che Dio “ha”, sono qualità che Egli incarna: Lui “è” guarigione, salvezza, liberazione, ecc. In diversi momenti dell’A.T., Dio si rivela con i nomi che rivelano un aspetto della Sua gloria.
Il Salmo 23, letto alla luce di questo, è molto più chiaro: il salmista era alla presenza di Colui che è tutto e quindi scrive “non manco di nulla”.
Sappiamo che il nostro spirito è stato creato ed è stato creato nella gloria: quello è il suo ambiente e quando lo spirito se ne allontana, inevitabilmente, sta male: comincia a morire. Quando ricevi Gesù, il compito dello Spirito santo, se glielo permettiamo, è riportarci, gloria dopo gloria all’immagine che stiamo guardando nello specchio.
Quanti hanno desiderio di vedere la Gloria? Ecco, per portare la gloria di Dio sulla terra, Dio ha scelto noi ed il nostro lasciarci trasformare, farà conoscere la gloria di Dio in tutta la terra. Spesso diciamo “Signore, manifesta la Tua gloria”, ma Lui ha scelto di farlo attraverso di noi! Quale è il motivo di essere trasformati di gloria in gloria, se non mostrare la gloria di Dio agli altri, affinché questo sia movente di ravvedimento e conversione per gli altri.
Spesso ci rendiamo conto che non riusciamo ad afferrare la dimensione della gloria: ma è un buon punto di partenza.
Quello che ci trasforma non è la sua presenza, ma la Sua gloria e questo vuol dire che la quantità della mia trasformazione non dipende dai miei anni di conversione, ma dal tempo di esposizione alla gloria di Dio che, realmente, ci trasforma. Spesso cerchiamo di fare con le nostre forze, ragioniamo, ma la gloria è di Dio: non è neppure quello che ho capito di essa. Se la stai cercando realmente, se stai cercando realmente tutto ciò che riguarda Dio, devi essere disposto a togliere di mezzo la tua gloria: tutti i miei “io farei così…”. Dobbiamo assomigliare alla gloria di Dio, non alla nostra.
Creati nella gloria significa appartenenti ad un ambiente che è stato fatto da Dio, voluto da Dio che, come ricorda Genesi, ha detto “facciamo l’uomo…”. Quando sperimenti la nuova nascita, lo Spirito ti dice “svegliati, perché la gloria è giunta fino a te!”.
Marco 9:1-6
Sei giorni dopo Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse in disparte, essi soli, sopra un alto monte; e fu trasfigurato davanti a loro. 3 E le sue vesti divennero risplendenti e bianchissime, come neve, più bianche di ciò che potrebbe fare alcun lavandaio sulla terra. 4 Ed apparve loro Elia con Mosè, i quali conversavano con Gesù. 5 Pietro allora, prendendo la parola, disse a Gesù: «Maestro, è bene per noi stare qui; facciamo dunque tre tende: una per te, una per Mosè e una per Elia!». 6 Egli infatti non sapeva che cosa dire, perché erano spaventati.
Alcune volte puoi fare parte dei tre che vanno sul monte con Gesù o di quelli che restano giù: Dio conosce ogni cosa, la gloria è Sua ed è Lui che deve fare quello che gli chiediamo sempre di fare: il Signore. Alcune volte non è il tempo per alcune cose, ma Dio sa ogni cosa.
Cosa fa Pietro? Gesù trasfigurato conversava con Elia e Mosè e lui dice la prima cosa che gli viene in mente. Propone di piantare delle tende per Gesù stesso, per Mosè e per Elia. Quando appare la gloria di Dio, spesso, pensiamo ad assumere un comportamento religioso: cerchiamo di pensare la cosa giusta, di fare o dire la cosa giusta e ci perdiamo l’occasione di cogliere il momento per essere trasformati.
In Romani 12:2 Paolo parla di trasformazione, ma non è una trasformazione che parte dal ragionamento: è l’opera che lo Spirito Santo fa in te, cambiandoti.
E non vi conformate a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate per esperienza qual sia la buona, accettevole e perfetta volontà di Dio.
Non si tratta di prendere un pezzo della Scrittura e farci un ragionamento sopra: si tratta di togliere il nostro e prendere il ragionamento di Dio: metamorfosi (completo cambiamento).
Non è compito nostro far manifestare in un luogo la gloria di Dio: se c’è desiderio di vederla, Dio si manifesta. Il problema è cosa facciamo noi quando la gloria di manifesta: facciamo come Pietro o lasciamo che la gloria ci trasformi?
Contemplando come in uno specchio, “a viso scoperto”… Cosa contempliamo come in uno specchio? La nostra faccia o la gloria di Dio? Il nemico cercherà sempre di non farti specchiare, perché tu non veda. Cercherà di mettere in te dubbi, ti metterà davanti altre cose da fare, ma quando invochi lo Spirito Santo e Gli chiedi di continuare l’opera che ha iniziato, vedrai che la prima cosa che farà sarà di metterti davanti allo specchio. Non vedrai te, vedrai la gloria di Dio ed è assurdo pensare che quello che vedrai influenzerà la tua vita portandoti a quell’immagine: è assurdo, umanamente, ma è quello che ci dice la Scrittura. Basta che io mi metta davanti alla gloria di Dio perché essa mi trasformi. Non so come puoi farlo, ma la Scrittura ci invita ad essere immersi nella gloria per essere trasformati. Permettere alla gloria di Dio di influenzare la tua vita: questo ti trasforma!
Avere la mente di Cristo, significa iniziare a ragionare come Lui ragiona e Dio, davanti ad una situazione, non ragiona certo partendo da quello che “manca”, semplicemente dichiara ciò di cui c’è bisogno. Gesù ci ha fatto vedere, nella trasfigurazione, che un uomo che cammina nella perfetta ubbidienza, può essere trasfigurato e manifestare la gloria di Dio!
Tu diventi ciò che adori: se adori il tuo lavoro diventi il tuo lavoro, ma se adori Dio diventi come Dio!
La gloria ha un “ritmo” ed arriva un momento in cui sei sintonizzato con quel ritmo, con quel battito che è il battito del cuore di Dio e dove lo Spirito del Signore è celebrato e manifestato, lì c’è libertà!

 

Redazione a cura di Fabio Pecoraro

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